sabato 19 marzo 2011

Curiosità : Piazzetta Mondragone

Pensavo giorni fa,in occasione dei festeggiamenti del 150° dell'unità d'Italia ad una maestra di musica e canto della quale non ricordo il nome, che nella scuola elementare Fuà Fusinato, ci insegnava a cantare l'Inno di Mameli ed altri canti patriottici che nel 1961,in occasione del centenario,avremmo dovuto cantare nel grande coro al Teatro S.Carlo.
Quella maestra dai capelli bianchi, sempre sorridente e paziente, aveva a che fare con una istituzione che aveva sede nell'Istituto scolastico, ma nessuno mai ci aveva  detto cosa ci fosse dietro quella grande porta,al secondo piano,per noi misteriosa.
S.Maria delle Grazie
Non ci avevano mai detto che circa trecento anni prima (1655) una donna,la Duchessa Elena Aldobrandini, appartenente all'aristocrazia napoletana che aveva sposato Don Antonio Carafa,Principe di Stigliano e Duca di Mondragone, aveva istituito proprio in quel complesso il Ritiro per Matrone e Vergini Oblate.
Il complesso Mondragone,sito nell'omonima piazza che si trova alla fine della via S.Carlo alle Mortelle, è di fianco alla Chiesa di S.Maria delle Grazie, dove nel giardino antistante c'era una rivendita di fiori e piante dei fratelli Vona (Giuliano faceva parte della nostra comunità).
La Chiesa,tra le principali testimonianze del tardo barocco napoletano,fu progettata,come anche tutto l'attuale complesso attiguo, dall'architetto Arcangelo Guglielmelli (1715-1723) e,dopo la sua morte, da Giovan Battista Nauclerio che progettò il portale in piperno ed il pavimento in maiolica;l'altare maggiore fu progettato da Ferdinando Sanfelice.
Quindi tutto il complesso,compreso i locali dove molti di noi hanno fatto le elementari era occupato dalla pia istituzione che si autogestiva attraverso le rendite,i lasciti di mobili,argenteria,etc
interno S.Maria delle Grazie
Dopo l'Unità d'Italia (1870) fu riconosciuto come Ente Morale,quindi alle dipendenze dell'allora Ministero della Pubblica Istruzione. Successivamente nel 1915 divenne convitto per le bambine orfane e ancora dopo fu istituita una scuola popolare .
Oggi, a seguito di un'intesa con la Regione Campania, è  Polo Regionale della moda femminile con annesso Museo del Tessile e dell'Abbigliamento che custodisce ricami (secolo XVII e XVIII),paliotti e paramenti sacri,opere di maestri ricamatori meridionali,tessuti (secolo XVIII e XIX) di manifatture italiane e francesi,merletti e pizzi eseguiti tra i secoli XIX e XX dalle allieve dell'Istituto.
(visite dal Lunedi al Venerdi- ore 9,00-13,00/14,00-15,00 - tel. 081-4976104).

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