sabato 19 aprile 2014

Cronaca di una breve passeggiata

Come al solito in largo anticipo per gli appuntamenti ho deciso di percorrere a piedi dalla stazione di piazza Amedeo della metropolitana a piazza Augusteo per prendere poi la Funicolare Centrale per andare al Corso Vittorio Emanuele.

Svoltato l'angolo di via Vittorio Colonna, stessa scena di ieri, e sono appena le 10, una fila ordinata di oltre cento metri, composta prevalentemente da giovani, in attesa di accedere al PAN per la mostra di quel folle grande artista americano Andy Warhol. E' vero, l'ingresso fino a domani è gratuito ma io non mi sognerei mai di fare una fila di ore per vedere qualcosa che non mi interessa (tanto per rispondere agli inguaribili idioti dissacratori di qualsiasi evento).

Una ventata di soddisfazione che mi prende tanto da voler quasi applaudire quei ragazzi e turisti con gli zaini ma continuo il mio cammino passando davanti allo scalone che porta alle Rampe Brancaccio che per la Pasqua si è arricchito di ortensie bianche fino in cima.

Via Chiaia pulita con i cestini dei rifiuti non ancora ricolmi e traboccanti come ieri pomeriggio, è ancora presto; nella chiesa che per tutti noi era la chiesa di  don Angelo, l'inguaribile prete solo e sempre con la sua tonaca nera ma sacerdote dalla grande disponibilità e spiritualità, passato a miglior vita proprio Giovedì Santo, un gruppo di laici intento alla pulizia e alla preparazione del rito del Sabato sera.

Turisti ovunque, in particolare in via Toledo supersorvegliata da Carabinieri,Polizia e Municipale, l'ormai arcinoto dog-sitter del centro con i suoi numerosi cani e l'attrezzatura per non lasciare tracce del suo passaggio, il venditore di corni portafortuna di ogni misura ( amuleto che si fa risalire al neolitico - 3.500 a.C.), la fila non come quella per la mostra di Warhol ma consistente per le sfogliatelle di Mary all'ingresso della Galleria Umberto I.

Turisti intenti a fotografare di tutto ma particolarmente gli scorci dei vicoli dei quartieri spagnoli, quei vicoli che meriterebbero un'attenzione maggiore e che alcune associazioni e comitati cercano in tutti i modi di contribuire per la  loro valorizzazione con microprogetti, visite guidate ed  eventi.

Apprezzabilissima l'iniziativa dell'Assessorato alla Cultura che ha chiamato a raccolta 50 volontari per supportare i turisti al porto, alla stazione ed in altri luoghi dove è maggiore la loro presenza. 
Ma Napoli tra le sue mille contraddizioni, meriti e demeriti ha la capacità di sorprendere con iniziative per lo più sconosciute ma fantastiche come quella di tal Sergio che sosta quotidianamente nei pressi di Castel dell'Ovo in attesa che qualcuno chieda un'informazione e quando non richiesta ci pensa lui ad erudire i turisti sulla storia del Castello e di quei luoghi magici che lo circondano.

Quella di Sergio, mi hanno riferito carissimi amici padovani in vacanza in questi giorni in città, è una disponibilità totale, interessata soltanto a far conoscere Napoli e non a denigrarla in ogni circostanza, sport preferito da una consistente parte di napoletani disponibili, al contrario di Sergio, solo a puntare il dito ed a sentenziare con i soliti luoghi comuni tipici di chi parla ma non conosce fatti,realtà,difficoltà e all'occorrenza quasi sempre pone in atto azioni quotidiane contrarie al buon senso civico.

Prima di prendere la funicolare attendo che passino una decina tra uomini,donne e bambini vestiti di bianco e una mini-banda chiassosa che accompagna una strano busto della Madonna sistemato in un modello di gozzo marino e tutti con sacche a fare la questua tra i passanti e le decine e decine di flash dei tanti turisti divertiti.

Ma questa è Napoli, non altro che non le appartiene. 

Pace e serenità a tutti per la Santa Pasqua.     

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