giovedì 22 dicembre 2016

I ricordi del Natale della semplicità

Altri due cari amici hanno voluto esserci in questa carrellata di ricordi che opportunamente mio cugino Nando questa mattina parlando al telefono li ha definiti momenti di tenerezza di tempi irripetibili che ci aiutano a vivere meglio questi giorni di Natale.

Clelia Meo è l'amica che da quando abbiamo intrapreso questo nuovo percorso è stata sempre la voce della rapida comunicazione e partecipazione ai momenti belli e tristi accaduti in questi  anni recenti in San Carlo alle Mortelle e mantenendo anche viva la memoria di amici che purtroppo ci hanno lasciati.

Bruno Rippa è l'amico che ci è stato sempre vicino nelle  iniziative di questi anni e mi fa piacere ricordare il suo costante impegno per i bambini di Scampia proprio in occasione del Natale e della ormai tradizionale sfilata dei Babbi Natale a piedi e in bicicletta ed anche il grande generoso  supporto che da allo Scampia Rugby. 

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Sono veramente tanti i ricordi del Natale nel nostro quartiere San Carlo alle Mortelle, infatti è un susseguirsi di immagini che affollano la mia mente..forse perché la maggior parte della mia vita, a differenza di altri, l'ho trascorsa lì ed anche se ora vivo in un altro quartiere, il mio cuore resta ancorato alla magia di quei luoghi.

Tornando indietro con la mente, mi rendo conto che da bambina era una vera festa per i colori, i suoni degli zampognari che aspettavo con ansia, per la semplicità con cui si attendeva la chiusura della scuola per vivere appieno tutto il periodo natalizio...la preparazione dell'albero e del presepe, la richiesta dei vari doni, il ripassare la poesia da recitare e la famosa letterina che postavo sotto al piatto di mio padre con l'eccitazione che solo un bambino può provare.
La magia della notte di Natale, quando dopo la cena della vigilia mi recavo con mia madre in chiesa per accogliere la nascita del Bambino Gesù e posso affermare con certezza, che sicuramente allora si viveva una magia particolare, magia che oggi purtroppo quasi non percepiamo più, forse perché abbiamo dimenticato
il bambino che c'è in ognuno di noi 
Buon Natale a tutti!

                                     Clelia


C'ero anch'io.....vi dico che io non c'ero per quanto concerne il mega presepe che ha ricordato Ezio.
C'ero però in altri momenti dei  Natali  vissuti in quei pezzi di strada del mio quartiere,  via Filippo Rega, p.tta San Carlo alle Mortelle ecc.

Ricordo quando da chierichetti ci preparavamo per le celebrazioni natalizie;indossavamo  le tonache e le casacche in una stanzetta piccola e disordinata; era un caos ed alla fine non trovavamo le misure giuste. Sembravamo un'armata Brancaleone.Ricordo Gino Cogliandro con tonaca e casacca corte che mi suscitava risate. Ricordo le funzioni liturgiche:la famiglia Stevens sempre in prima fila, austera e composta e con due belle figlie che erano un sogno inarrivabile.

Sull'altare cercavo di mettermi seduto vicino alla balaustra per osservarle e poi  uno strumento che era una tavolozza di legno con delle maniglie che si agitavano in un particolare momento della funzione.
Il presepe mi ricorda mio nonno Gennaro. Lui era il custode ed il factotum dell'Istituto Rodino'.....'o cunvitt de' cecatelle (il convitto delle non vedenti, ndr).Ho ancora  nelle orecchie la voce della Madre Superiora che lo chiamava da una loggia.....GENNARINOOOOO..... per le riparazioni spicciole e per l'allestimento del presepe e del palcoscenico nel salone dell'Istituto  in occasione dello spettacolo natalizio tenuto da 'e cecatelle per i benefattori del convitto.

Il nonno mi portava con sé ed io facevo 'o guaglione (l'aiutante ,ndr)  e mentre lui lavorava,io mi godevo la vista del palcoscenico e del magnifico presepe.

                                       Bruno

5 commenti:

  1. Antonio ti ringrazio per le belle parole che hai avuto nei miei riguardi.Ti confesso che mi sono commosso nel rileggere le mie stesse parole perchè purtroppo sono sensazioni che non viviamo più in quanto i tempi sono cambiati forse in peggio e perchè,come dice la sig.ra Clelia,abbiamo dimenticato il bambino che c'è in ognuno di noi.Mi hai fatto una bella sorpresa.....grazie.

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    1. Grazie a te caro Bruno per la vicinanza allo sforzo di tanti amici come te per tenere vivo il ricordo di anni irripetibili. Buon Natale!

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  2. Clelia Meo
    Grazie di cuore per questa bella opportunità di tornare indietro nel tempo..un tempo bellissimo che ci lega per tanti ricordi che abbiamo noi tutti e grazie per ciò che hai scritto e per mantenere viva in noi "l'appartenenza". Auguro a te e famiglia un Natale sereno e gioioso, ti abbraccio Antonio ed abbraccio virtualmente San Carlo alle Mortelle!!! ��

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    1. Anche a te auguri di pace e serenità assieme ei tuoi cari

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    2. Antonio scusa se quello che stò per scrivere non c'entra con i ricordi natalizi ma prendendo spunto da quello che ha detto tuo cugino Nando e dalle parole della sig.ra Clelia riguardo i ricordi ed il sentimento d'appartenenza legati alla nostra Piazzetta,mi si è aperta in mente un'altra pagina del mio libro di ricordi.Mi permetto di segnalare come simbolo d'appartenenza,per me "guagliunciell' "di quel tempo,il "muretto"che separa la strada dalla piazzetta.Lì sopra,soprattutto d'estate quando si poteva fare più tardi nel rincasare,mi sedevo insieme a Bonavolontà,a Fulvio Piccolo,ad Ezio,ad Elio Saponangelo ad altri di cui non ricordo il nome(magari me li puoi rammentare.....tu)ad ascoltare Gino Cogliandro strimpellare la chitarra(questo prima che partisse come volontario in marina),di moto(Triumph,Norton,BSA,Morini,il mio Stornello 160 della Moto Guzzi),di ragazze.Era un luogo,un posto in cui ci riunivamo al pari dei locali dell'Ass.ne Cattolica nel palazzo di don Adolfo,il papà di Costantino;della tabaccheria prima gestita dalla buon'anima di Paolo Contessa.....fratello d'Arturo....il marito di mia cugina Marisa e poi dallo stesso Costantino;del circolo ricreativo(prima occupato come negozio di frutta e verdura dai nonni e genitori di Ciro Bosso) ...'o puntone do' vico(all'angolo estremo del vicolo)dove continuavamo a giocare al calcio-balilla ( 'o bigliardino),al bigliardo,a carte ed agli scacchi.Tutto ciò quando non si giocava a pallone nella piazzetta rischiando l'incolumità dei passanti e......'e cazziate (rimproveri feroci)di don Adolfo e di Paolo Contessa.

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